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Edizione da record! Vincono lo svedese Engdahl e la spagnola Orguè

Livigno Skymarathon, edizione da record. La prestigiosa kermesse di Livigno ha regalato a tutti i partecipanti emozioni che rimarranno indelebili. Laura Orguè e Petter Engdahl (entrambi Team Salomon) hanno posto il loro sigillo su questa durissima prova del Migu Run Skyrunner® World Series su percorso leggermente modificato rispetto alle precedenti edizioni, che alla fine è risultato essere di 33,5km con 2750mt di dislivello positivo.
L’esperta scalatrice catalana è riuscita a infrangere i sogni di vittoria della più giovane connazionale Sheila Aviles Castano (Team Buff), mentre una grandissima Elisa Desco (Team Scarpa/Berg Outdoor) è salita sul terzo gradino del podio grazie ad un finale arrembante.
Al maschile, invece, il ventiquattrenne di Aare è riuscito nell’impresa di vincere la temibilissima concorrenza in questa prova delle Skyrunner World Series versione “Classic”. Lo svizzero Pascal Egli (Team Dynafit) nulla poteva contro lo strapotere del giovane fondista svedese, ma chiudeva comunque con una bellissima seconda piazza migliorando il terzo posto di due anni fa. Sul gradino più basso del podio un’altra sorpresa di giornata, l’americano David Sinclair.

La cronaca

La giornata partiva con tutti i migliori auspici sotto un cielo terso e temperature fresche allo start delle 8.30. Trecento i concorrenti della Skymarathon di cui ben centosettanta stranieri in rappresentanza di trenta paesi. Sulla prima salita che conduceva al Mot, lo svedese Engdahl si poneva subito al comando con un forcing incredibile, su pendenze che oltrepassano costantemente il 30%. In ritiro in questi giorni a Livigno con la squadra nazionale di sci di fondo, l’atleta che in estate corre per il Team Salomon, capiva di essere in grande giornata sulle alture di Livigno e non mollava più la testa della corsa fino sul traguardo. Al suo inseguimento si ponevano il giapponese Ruy Ueda insieme all’americano David Sinclar, più staccati l’italiano Cristian Minoggio, l’andorrano Oscar Casal Mir e lo svizzero Pascal Egli. Molti fra gli osservati speciali subivano la classica “giornata no”: i vari Andre Jonsson, Pere Aurell, Kiril Nikolov, Zaid Ait Malek si trovavano ben presto alzare bandiera bianca per la lotta per le posizioni che contano. Così via libera agli outsider, e dopo la cresta di Cassana, ovvero la parte più tecnica del tracciato che sfiora costantemente i 3000mt, lo statunitense Sinclair cuciva lo strappo sullo svedese al comando e si veniva a creare un inedito tandem di testa fino al km 20 sulla salita che porta a Carosello 3000. A pagare dazio per l’altura questa volta era Ruy Ueda, mentre risaliva la china Egli, che dopo un avvio non confortante provava la progressione finale. Sui traversi innevati che portano all’ultima asperità di giornata, ovvero il Madonòn (2858mt), Engdahl pigiava sull’acceleratore, Sinclair cedeva qualche minuto e Egli si riportava a ridosso della seconda posizione. Lo svedese chiudeva la sua lunga cavalcata vittoriosa dopo 3h33’26”. Al secondo posto, staccato di 4’36”, chiudeva felicissimo l’elvetico Pascal Egli. Anche David Sinclair, altra grande sorpresa di giornata, tagliava il traguardo visibilmente commosso a 5’51” dal vincitore, a precedere il trionfatore della prima prova delle World Series in Cina, Marc Casal Mir e il primo italiano, l’ossolano Cristian Minoggio (Valetudo-Serim), autore di una prova maiuscola.

Gara Donne

Tra le donne, Laura Orguè imitava il compagno di team Engdahl, sorprendendo con la sua fuga la favorita numero uno, la campionessa mondiale di trail running Ragna Debats (Team Merrel), chiamatasi ben presto fuori dalla lotta di testa. In scia alla Orguè, si poneva invece la giovane Sheila Aviles Castano seguita dalla basca Ohiana Azkorbebeitia e la svedese Lina El Kott. Partenza prudente dell’atleta di Bormio, Elisa Desco (Team Scarpa/Berg Outdoor), vincitrice su queste creste due anni fa. Il braccio di ferro fra la Orguè e la Aviles è stato lungo ed appassionante, tanto che la battaglia si è risolta definitivamente in favore della spagnola solo nella discesa finale. Laura Orguè piombava sul traguardo dopo 4h10’11”, con un margine di soli 35” secondi sulla giovane connazionale Aviles Castano. L’ovazione del pubblico presente è stata tutta per Elisa Desco, autrice di un incredibile finale che la portava a guadagnare posizioni su posizioni, e a staccare nell’ultima discesa anche la giovane svedese Lina El Kott. 4h19’45” il tempo della Desco, al ritorno nella coppa del mondo delle corse a fil di cielo dopo la recente maternità. La quinta piazza andava alla forte britannica Holly Page, molto a suo agio nei tratti più tecnici e più penalizzata nella parte corribile.

Non solo World Series

La festa della kermesse livignasca non si è limitata ai 280 arrivati che hanno espresso consensi unanimi, ma anche con i 150 della “K17”, una skyrace tecnica e spettacolare che si sviluppava sulla prima parte del tracciato della “marathon” per poi scendere dalla selvaggia Val Saliént.
In questo caso sono stati gli atleti di casa ad avere la meglio, con il ventenne Andrea Prandi (Team Dynafit) in 1h38’40” ed Elisa Compagnoni (Atletica Alta Valtellina) in 1h53’30”.

Credit foto by IAN CORLESS

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